TORRES: DAL
FATTACCIO DI PISA ALLA LETTERA DEL SINDACO
SASSARI 3 settembre
2015 - Quasi un anno fa, il 29 ottobre, la Torres scendeva in campo a
Pisa pronta a disputare l'incontro valevole per la Coppa Italia. Competizione
che di certo non è tra i primi obiettivi delle società che militano in Lega Pro.
Infatti passò quasi inosservata la scelta della società sassarese di schierare
la formazione Berretti (la selezione giovanile), prassi diffusa nelle serie
minori con l'intento di preservare i giocatori titolari per le partite di
campionato.
L'episodio cadde
probabilmente nel dimenticatoio, al di la del risultato di 4-0 per i toscani, fino
a quel 19 maggio che per l'ennesima volta ha sconvolto il mondo del pallone di
Serie D e di quella che un tempo era nota come Serie C. "Dirty Soccer",
in inglese "Calcio Sporco", è il nome dell'indagine condotta dalla Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Catanzaro. L'operazione, affidata al Procuratore Federale Stefano
Palazzi aveva lo scopo di accertare presunte combìne volte a favorire un
traffico di scommesse clandestine. Sul registro degli indagati finirono il
presidente della Torres Capitani, l'ex allenatore Massimo Costantino e l'ex
direttore sportivo Enzo Nucifora, quest'ultimo tirato in ballo anche per la
sfida Monza-Torres del dicembre 2014.
Partite vendute e comprate, risultati alterati, faldoni d'inchiesta. Elementi
che hanno poco a che fare col calcio
giocato, ma decisamente tutt'altro che estranee alla cronaca del mondo del
pallone.
Il primo sfogo del presidente rossoblu fu per ribadire che la scelta di
schierare a Pisa (il 29 ottobre) la formazione Berretti era stata ampiamente
annunciata e resa nota i giorni precedenti l'incontro, ed era pertanto da
escludere qualsiasi volontà occulta di alterare il risultato.
E' necessario fare una precisazione. I bookmaker che diramano le quotazioni
del giro di scommesse autorizzate erano quindi assolutamente consapevoli delle
intenzioni della squadra sassarese . Appare quindi esagerata l'accusa mossa
alla Torres dalla procura di <<aver
posto in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento ed il risultato>>.
I verdetti giungeranno in estate. I rossoblu trattengono il fiato e, a
luglio, arriva il primo responso. Due punti di penalizzazione da scontare nella
prossima stagione di Lega Pro. Un sospiro di sollievo, ma è solo il primo
grado.
(Il sindaco incontra i tifosi al "Vanni Sanna" - foto comune di Sassari) |
La mazzata è di pochi giorni fa, il 29 agosto. La Corte Federale d'Appello ribalta
la sentenza del Tribunale Federale: Torres in serie D e 15mila euro di
multa.
La città ed i tifosi non ci stanno. Il 2 settembre il sindaco, Nicola
Sanna, in un lungo colloquio telefonico con il presidente
nazionale del Coni Giovanni Malagò, sottolinea che è necessario che gli
organi di giustizia facciano il loro dovere considerando con attenzione la
situazione delle realtà coinvolte ed altresì la serietà di Sassari che, anche
se in un altro sport, è di fatto campione d'Italia. Aggiungiamo noi, non è solo
il basket il vanto sportivo della nostra città. La sefTorres ha una
squadra femminile che ha un palmares da top club. Che per anni ha militato ai
vertici del massimo campionato collezionando scudetti, coppe e presenze in
Champions League, dimostrandosi anche un inesauribile serbatoio di talenti per
la nazionale.
Alla telefonata il primo cittadino ha fatto seguire una lettera (pubblicata
integralmente alla fine di questo articolo) indirizzata ai vertici del calcio
federale e dello sport in cui sostanzialmente ribadisce quanto detto nel
colloquio con Malagò.
(la manifestazione dei tifosi in piazza Castello) |
E, ovviamente, non ci stanno neanche i tifosi, che ieri mattina si sono
dati appuntamento in piazza Castello (era presente il presidente del consiglio
regionale Gianfranco Ganau) per stringersi attorno ai colori rossoblu e
chiedere giustizia contro l'immeritata retrocessione.
(testo integrale della lettera fornito dall'uff. stampa Comune di
Sassari)
Testo della lettera:
Al presidente del Coni
Giovanni Malagò
Al presidente della Figc
Carlo Tavecchio
Al commissario della Lega Pro
Tommaso Miele
Egregi signori,
in qualità di sindaco della Città di Sassari ritengo opportuno intervenire in merito alla retrocessione della squadra di calcio sassarese Sef Torres 1903. E lo faccio perché sono rimasto sbigottito per una sentenza, quella di secondo grado, che cancella tutto quello costruito, con sacrificio, negli ultimi anni. Non si può non evidenziare una ingiustizia perpetrata contro la squadra, la società che vanta 112 anni di storia fatta di dedizione, onestà, puro spirito sportivo e, in particolare, d'amore verso la città e la comunità che l'hanno sempre sostenuta.
Come ben saprete, la Sef Torres 1903 in primo grado ha avuto una penalizzazione di 2 punti da scontare nel campionato di Lega Pro nella stagione 2015-2016. Ma nello stesso comunicato ufficiale del Tribunale federale nazionale si legge che “in altri termini, a parere del Tribunale, a fronte della pregressa pubblica manifestazione di volontà di mandare in campo “la Beretti”, non risultano essere stati posti in essere atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato della gara”.
Quanto accaduto dispiace ma ora è bene capire meglio le motivazioni di quest'ultima sentenza, per comprendere come una decisione di quel genere possa essere totalmente ribaltata in appello; per capire quale sia stato il grado di responsabilità attribuito alla dirigenza e alla società.
A mio avviso, quella inflitta alla Sef Torres è una decisione ingiusta, non equilibrata finanche sproporzionata con quello che, eventualmente, sia stato commesso.
Una situazione che ci accomuna alla città di Lamezia Terme e alla sua squadra di calcio, comunità e società sportiva con le quali condividiamo questo difficile momento, segnato da una sentenza di secondo grado della quale, ancora, non si conoscono le motivazioni.
Le Federazioni da Voi presiedute non possono non considerare come questi fatti vadano a discapito di un territorio che guarda con passione a uno sport come il calcio e, tanto più, si sente rappresentata da una società che è tra le più antiche in Sardegna. Questa sentenza, così come per il Lamezia Terme, ferisce il nostro territorio, l'intera isola, mette in crisi un settore e con esso la forza lavoro e le famiglie.
Faccio appello alla Vostra sensibilità non già per chiedere trattamento di favore per la mia Città ma perché si renda davvero giustizia alla Torres e alla città di Sassari, si sospenda in questa fase di accertamento l'avvio dei campionati sino al momento in cui non sarà messa la parola fine alla vicenda.
Sono sicuro che sarà reso il giusto rispetto ai sentimenti di giustizia da tutti noi anelati, che si riporti reciprocamente le istituzioni federali e una storica società, una squadra e, in modo particolare, una comunità, quella sassarese, a una condizione di fiducia tra cittadini e gli sportivi.
Il sindaco di Sassari
Nicola Sanna
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