Società: il movimento omosessuale sardo rischia di
chiudere
SASSARI 13 OTTOBRE - Questa sera
alle 19:30 si terrà presso il circolo Borderline, in via Rockfeller a
Sassari e sarà aperta a tutti, un'assemblea straordinaria del Movimentoomosessuale sardo (MOS). Il motivo della mobilitazione è facilmente
intuibile dall'unico punto all'ordine del giorno: "rifondiamo il
MOS".
Negli ultimi
anni infatti il numero di attivisti è progressivamente diminuito sia per un
generale calo della militanza che per l'emigrazione verso la penisola o il nord
Europa, come denunciano i vertici del movimento.
il logo del MOS |
L'associazione è
a rischio chiusura dopo 24 anni di intense attività che l'hanno vista in
prima linea, a Sassari ed in Sardegna, nella difesa e l'assistenza dell'universo
lgbt. Diversi servizi come il telefono amico ed counseling sono già stati
sospesi.
Il MOS lancia
l'allarme proprio in un momento in cui il dibattito che coinvolge le comunità
gay, lesbica e trans/transgender è di prima attualità: basti pensare alle
discussioni sulle unioni civili e la teoria gender.
Ma dispiace
anche vedere come un gruppo attivo negli ultimi anni nel panorama culturale, isolano
e sassarese, sia stato coinvolto nella "crisi dello sconforto", che
sta allontanando tanti individui, giovani e meno, dalla scena della
partecipazione sociale. In questi 24
anni, manifestazioni come "Diritti al cuore" e "Sardegna
Pride" hanno sensibilizzato e informato un'opinione pubblica
conservatrice per tradizione, qual è quella sarda, su temi necessari e
"banali" al tempo stesso come il riconoscimento dei diritti più
elementari.
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