Cronaca: Finanziamento
ed Investimento. Dalle Rapine alle piantagioni di Cannabis
Sassari 14
febbraio - Intraprendenza
e senso per gli affari sono alla base di ogni business di successo, a patto che
di mezzo non ci siano droga e rapine.
Si è conclusa
con cinque arresti da parte dei Carabinieri del reparto Territoriale di
Olbia l'operazione denominata "Corrasi". Un'indagine lunga
sei mesi alla quale hanno collaborato i reparti del Comando Provinciale di
Nuoro ed il nucleo Cinofili di Abbasanta. I soggetti finiti in
manette, di età compresa tra i 33 ed i 43 anni e tutti residenti tra Olbia
e Oliena, sono accusati di
riciclaggio di banconote provento di reato, coltivazione e vendita di sostanze
stupefacenti e, dulcis in fundo, minacce.
Gli inquirenti
hanno seguito le tracce lasciate da un ingente quantitativo di banconote,
segnate dall'inchiostro presente nei dispositivi di sicurezza di furgoni
blindati e casseforti. Il denaro veniva "ripulito" per lo più in sale
giochi e centri commerciali di Olbia. La prassi era semplice: i soldi venivano introdotti
nelle macchinette cambiamoneta o nelle slot machines per poi essere
immediatamente ritirati. Questo permetteva di riciclare i proventi di reato con
soldi "puliti".
Il passo
successivo consisteva nell'investire le nuove risorse nella coltivazione
della cannabis e nella vendita dei semi. Questi ultimi, di
qualità Northern Light, venivano acquistati a Barcellona da un
intermediario tuttora in fase di identificazione.
I pedinamenti
effettuati dai Carabinieri hanno permesso di risalire a tre piantagioni con
circa 800 piante, tutte situate nei pressi di Oliena. Una di queste era
attrezzata con un sofisticato sistema di irrigazione alimentato tramite
l'allaccio abusivo alle reti idrica ed elettrica.
Le sementi
erano anche vendute separatamente, a circa 3/4 € l'uno. Tra commercio e
coltivazione, gli introiti della banda sono stati stimati per una cifra vicina
al 1.000.000 di euro, a fronte di un investimento iniziale di 12.000.
A rendere
particolarmente difficili le indagini il clima di paura, a fronte di
presunte minacce e timore di ritorsioni, creatosi tra le stesse vittime, per lo
più proprietari e gestori di sale giochi.
Tre dei componenti sono
finiti in carcere mentre per gli altri due l'autorità Giudiziaria ha disposto
gli arresti domiciliari.
Nessun commento:
Posta un commento