Sassari 15
marzo - Tra i tanti progetti per costruire
la Sassari del futuro, il sogno di realizzare in città una rete ciclabile
pare essersi trasformato in un autentico incubo.
È
innegabile che le continue variazioni abbiano contribuito ad aumentare la
frustrazione dei sassaresi, la cui pazienza è messa a dura prova dalle
terribili "reti arancioni" che segnalano la presenza dei perenni
cantieri lungo le principali strade.
A ciò si
aggiungono le perplessità relative alle postazioni per il "bike sharing",
una delle quali già parzialmente completata in piazza Conte di Moriana,
mentre le altre due dovrebbero essere sistemate in via dei Mille e nei giardini
pubblici dell' Emiciclo, nei pressi della fermata di Sirio. In totale
dovrebbero rendere disponibili 27 biciclette con pedalata assistita.
In sostanza le notizie che si leggono a Sassari ormai non stupiscono più.
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I lavori in via Diaz (foto - AB) |
Tra le
forze politiche cittadine una delle più attente alla vicenda è la sezione
sassarese di Italia Attiva. La formazione politica vicina
all'opposizione, già a gennaio, aveva chiesto che in via Alghero fossero
ripristinati i parcheggi a spina di pesce. A seguito dei lavori di rifacimento
del manto stradale infatti, gli stalli erano stati ridisegnati paralleli al
marciapiede ed il numero ridotto della metà.
Anche se
in quell'occasione la pista ciclabile non fu diretta responsabile
dell'intervento, una situazione analoga si è verificata in via Diaz, che ha ereditato il fardello da viale Dante. In questo ultimo lotto infatti il
percorso dedicato ai pedali occupa ben 3 metri della carreggiata originale, se
si considerano i 50 centimetri del famigerato cordolo giallo che la
"protegge" dall'invasione delle auto. L'intervento ha richiesto anche
in questo caso una riduzione dei parcheggi, passati dai 128, a
spina di pesce, ai 68 paralleli. Col ridimensionamento però, come
specifica il Comune, sono sparite anche
le strisce blu e gli stalli sono diventati gratuiti.
Nonostante
ciò, molti residenti hanno optato per i parcheggi sotterranei a pagamento, su
tutti quello con ingresso in viale Dante.
Dal
canto suo Palazzo Ducale continua a difendere il suo operato, ma
soprattutto a sostenere la validità del progetto. Dal Settore Infrastrutture
della mobilità fanno sapere che l'investimento ha consentito di eseguire una
serie di interventi di rifacimento e manutenzione lungo tutta la via Diaz,
sia per quanto riguarda la sede stradale che la rete fognaria, con sistemazione
degli scivoli per i disabili e delle caditoie per le acque piovane, messe a
dura prova dagli ultimi acquazzoni.
Inoltre
la via riservata alle biciclette è stata costruita tenendo conto della rigida
normativa nazionale, che non può essere derogata dalle amministrazioni
locali per quanto riguarda le norme di sicurezza e le dimensioni minime delle
carreggiate. Anzi, sostengono ancora i tecnici, è stato possibile recuperare
dei alcuni centimetri in aggiunta ai minimi obbligatori per legge.
L'investimento
complessivo per tutti e tre i lotti previsti è di 1,676 milioni di euro.
Il primo
lotto, quello che include viale Italia, via Rockefeller, via Sardegna e via
De Nicola è già concluso ed ha impegnato 616 mila euro, mentre per il terzo
lotto, che va da piazza Conte di Moriana a via de Nicola, passando per via
Diaz, l'Emiciclo , via Angioy e viale S. Pietro, il bilancio totale è di 580
mila euro.
Più
problematica la situazione del secondo lotto: via Duca degli Abruzzi,
via Milano, via Verona, via Washington, via Parigi e via Vienna. Qui infatti, a
causa della negligenza della ditta che in un primo momento aveva ottenuto
l'appalto, il Comune ha deciso di risolvere il contratto ed avviare le
procedure per l'assegnazione ad una nuova impresa.
I cantieri
infiniti, i problemi alla viabilità e i dubbi sulla reale utilità ormai non fanno più notizia. Non manca niente,
a parte i ciclisti.