Sassari 25
marzo - Si parla spesso di tifo violento,
negli stadi e fuori. Si parla di scontri e tafferugli. Se ne parla a
sproposito, perchè col mondo del calcio questa violenza non ha niente a che
fare.
Lancio di lacrimogeni (foto - GS) |
Forse
solo i più giovani sono rimasti stupiti davanti ai disordini scatenati in città
da un folto gruppo di ultras del Cagliari giunti per assistere alla
partita amichevole tra i rossoblu di Rastelli e il Sorso
Calcio. Scontro in programma proprio nella cittadina della Romangia.
Sassari doveva essere solo una tappa intermedia. Ma, evidentemente, il match
era solo un pretesto. Allo stadio
"La Piramide", oltre un centinaio di cagliaritani non ci sono mai
arrivati.
Piazzale della Stazione di Sassari (GS) |
Alle 13
circa, numerosi passeggeri sono scesi da pullman provenienti
dal capoluogo dell'isola, stando a quanto dice la Questura, già a volto
coperto o comunque parzialmente riconoscibile. Armati di cattive intenzioni
e, sfortunatamente, non solo di quelle. Il corteo infatti, catene e bastoni in
pugno si è diretto verso la stazione dei treni, esplodendo petardi e
bombe carta, scatenando il panico e la rabbia dei residenti delle zone
limitrofe.
Numerosi
commercianti e ristoratori di Corso Vico sono stati costretti ad abbassare
in fretta e furia le saracinesche dei propri esercizi, non solo per evitare
danni più gravi ma anche per non diventare essi stessi bersaglio del continuo lancio
di oggetti e bottiglie messo in atto dagli ultras cagliaritani. E dato che la
violenza genera altra violenza, per le strade hanno cominciato ad accorrere
gruppi di sassaresi residenti in centro pronti a farsi giustizia in
"onore" della storica rivalità tra le due squadre di calcio.
Nel
frattempo le forze dell'ordine hanno spinto i teppisti in trasferta nel
piazzale antistante lo scalo ferroviario ricorrendo anche ai lacrimogeni
per contenerli e frapponendosi tra le due fazioni per evitare che la situazione
degenerasse ulteriormente.
Un primo
bilancio diramato in tarda serata parla di tre agenti ed un sassarese
feriti, mentre un cagliaritano di 29 anni, che a sua volta aveva
riportato dei traumi al volto ed alla testa è stato fermato e trattenuto in
Questura e deferito all'Autorità Giudiziaria per resistenza aggravata a
pubblico ufficiale, lesioni personali e reati legati alle manifestazioni
sportive.
Parte dell'arsenale sequestrato dalla Polizia |
Tuttavia
gli agenti starebbero visionando diverso materiale fotografico e video per
accertare la posizione di un'altra decina teppisti coinvolti nei
tafferugli, anche considerato il numero di oggetti e le armi artigianali sequestrate.
Ed in
serata, dopo la condanna dei fatti da parte del Sindaco di Sassari Nicola Sanna
sono giunte anche le parole di rammarico del suo collega Massimo Zedda:
«Esprimo il mio dispiacere per quanti, nel primo pomeriggio di oggi, hanno
dimostrato di essere veri delinquenti e non certo tifosi della squadra del
Cagliari».
Nonostante
l'ottimismo, era facile prevedere una situazione del genere e in molti
so chiedono cosa non abbia funzionato nella gestione dell'evento.
Episodio
del genere non sono una novità. Già nell'agosto del 1999 si era
verificato un episodio analogo. Durante un torneo triangolare disputato ad
Alghero tra la formazione catalana, la Torres ed il Cagliari calcio. L'avevano
battezzato "Trofeo dell'amicizia" ma anche quella volta di
amichevole ci fu ben poco. Frange organizzate della tifoseria violenta arrivarono
da Cagliari per scontrarsi con i "rivali" sassaresi ed a farne le
spese fu proprio la cittadina della Riviera del Corallo, messa letteralmente a
ferro e fuoco con danneggiamenti e scontri a intermittenza nelle vie antistanti
lo stadio Mariotti e nelle zone frequentate dai turisti, vere e proprie azioni
di guerriglia.
Anche
questa volta il calcio fu solo un pretesto.
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