Sassari 28
aprile - La "bionda Sardegna",
come recitava uno spot di qualche anno fa, si conferma isola spumeggiante, sia
per le creste dei marosi che per il bordo dei bicchieri.
Il recente
successo del Bosa Beer Fest, la manifestazione al'insegna della birra e
dello street food tenutasi nel comune della Planargia dal 22 al 25 aprile, ha
permesso di tirare le somme su un mercato decisamente in crescita soprattutto
per quanto riguarda le produzioni.
La locandina del Bosa Beer Fest |
A fare
il punto della situazione è il rapporto di Confartigianato Imprese Sardegna.
Nel 2016
le famiglie sarde hanno speso in totale 50,9 milioni di euro per
riempire i boccali del biondo nettare. Circa 72 euro a famiglia. Che
bere birra fosse un'attività molto in voga nell'isola non era un mistero, ma il
dato positivo è che in Sardegna sta cominciando a prendere piede anche la
produzione, con risultati di tutto rispetto.
Sempre
con riferimento all'anno scorso le imprese del settore risultavano essere 29,
di cui 14 artigiane. Sassari occupa la seconda posizione del ranking regionale
con 7 birrifici mentre in cima c'è Cagliari con 13.
Sempre
secondo Confartigianato Imprese tale attività può costituire un importante
valore aggiunto per tutto il settore dell'enogastronomia, ed inserirsi nel
discorso più ampio del sempre maggior interesse per le produzioni artigianali e
locali anche in chiave turistica.
Produzioni
di ottimo livello, come certificano anche gli studi condotti
da Porto Conte Ricerche sulla qualità delle birre sarde.
La parte
più difficile arriva adesso. Per far crescere il mercato e conquistare nicchie
di consumatori anche fuori dalla Sardegna sarà necessario l'appoggio delle
istituzioni regionali ma anche un'azione congiunta di tutti i soggetti
coinvolti nella produzione, dai mastri birrai ai ristoratori, passando per
i fornitori di materie prime, al fine di valorizzare le birre artigianali
legandole al territorio.
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