Sassari 30
maggio - Lo sport è divertimento, ma anche sacrificio e impegno.
Tuttavia i metodi da Unione Sovietica sono ormai considerati maltrattamenti.
Secondo
l'attività svolta dalla Procura della Repubblica di Sassari la giovane allieva
di una scuola di danza con sede in città, sarebbe stata per due anni vittima
di maltrattamenti da parte di due insegnanti.
Nei
giorni scorsi il personale della Squadra Mobile ha provveduto a notificare
ai due maestri di ballo gli avvisi di conclusione delle indagini e informazione
di garanzia.
Un
calvario per l'aspirante ballerina fatto di continue vessazioni e umiliazioni
dinanzi agli altri allievi della scuola. L' insegnate non risparmiava
insulti ed espressioni offensive. Una
bambina "viziata ed incapace di apprendere", questo era in sintesi il
contenuto delle parole urlate in faccia alla minore.
E a tali
parole spesso seguivano fatti, che hanno aggravato oltremodo il quadro rilevato
dagli inquirenti. Oltre ad essere in alcune occasioni strattonata, la piccola
veniva spesso chiusa nell'area adibita a spogliatoio, con tanto di luce
spenta, per separarla dagli altri giovani compagni di corso. Inoltre non
era raro il caso in cui la povera ballerina veniva lasciata all' ingresso dell'
accademia di danza, come "punizione" per la sua incapacità. Come se
non bastasse, in quest'ultima circostanza una parente dell'insegnante, che ricopriva
mansioni di segreteria, approfittando della presenza della bambina "in
castigo", rincarava la dose ribadendo quanto già detto dall'insegnante e
redarguendo chi provasse a consolare la giovane allieva.
Alla
fine il disagio è venuto fuori e la piccola vittima ha confessato tutto alla
madre.
Proprio
la denuncia di quest'ultima ha messo in moto l'attività degli investigatori
della Squadra Mobile che ha permesso di portare a galla tutta la grave e triste
vicenda.
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