Sassari 21
febbraio - Una sconfitta bruciante.
Una
minuziosa indagine durata mesi ha portato all'ordinanza di custodia cautelare
in carcere per un trentacinquenne di Sassari.
I Carabinieri
del Nucleo Operativo e Radiomobile del capoluogo erano intervenuti
nell'aprile scorso nella zona di Monte Rosello per un'auto data alle
fiamme, dopo che l'incendio era stato domato dai Vigili del Fuoco
prima che si propagasse alle vetture vicine.
Nei
pressi dell'automobile ancora fumante i primi rilievi avevano permesso ai
militari di raccogliere alcuni reperti, utili ad individuare il
responsabile.
In
seguito ad alcune perquisizioni poi erano stati ritrovati dei ritagli di
carta che, opportunamente ricomposti, hanno rivelato una serie di numeri di targa
scritti a penna corrispondenti a quelli della vettura data alle fiamme e di
altre in sosta nei paraggi.
L'attività
dei R.I.S. di Cagliari ha poi portato ad individuare sugli oggetti
sequestrati tracce di DNA utili alla ricostruzione di un profilo
genetico che si è rivelato coincidere con quello della persona fermata.
A questo
punto è stato possibile collocare il sospettato con esattezza sul luogo
in cui era divampato l'incendio.
Alla
luce dei gravi indizi di colpevolezza la Procura della Repubblica di Sassari
ha formalizzato la richiesta di custodia cautelare in carcere.
L'operazione
rappresenta un successo per i Carabinieri di Sassari che hanno avviato
un'attività di contrasto al fenomeno degli incendi ai danni di
autovetture, anche alla luce della preoccupante escalation degli ultimi anni.
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