Sassari
14 marzo - La speranza è che Trump non imponga dazi
anche su vino e formaggio.
Ai tre
anni di sanzioni che hanno limitato le esportazioni dei prodotti sardi verso
Russia si aggiungeranno altre due preoccupazioni, la Brexit e i dazi
che il presidente americano Donald Trump sta imponendo sull' importazioni
di prodotti UE negli Stati Uniti.
I tipici tappeti di produzione artigianale |
Verso USA
e Inghilterra infatti le piccole e micro imprese isolane nel 2016 hanno
esportato merci per un totale di 217 milioni di euro.
Il
bilancio compare in un'analisi dell'Osservatorio per le Micro e Piccole
Imprese di Confartigianato Sardegna, sulla base dei dati ISTAT raccolti nel
2016.
Una
fetta di mercato importantissima che, qualora venisse a mancare creerebbe non
poche difficoltà agli imprenditori sardi.
Dall'Isola
sono partite alla volta degli Stati Uniti merci per un totale di 148,4
milioni di euro di cui 104,1 provenienti dall'agroalimentare, cifra che
qualifica il paese a "stelle e strisce" come primo consumatore
con il 60% delle esportazioni. L'Inghilterra invece investe in vino,
formaggio e affini solo 3,4 milioni che rappresentano poco più del 2% delle
esportazioni, mentre per le altre lavorazioni degli artigiani isolani spende una
cifra superiore ai 60 milioni su un totale di 69.
Una
cospicua fetta di mercato è a rischio se la diplomazia internazionale non
interverrà in maniera tempestiva.
Il pericolo,
sostiene Confartigianato, è quello di tornare indietro di decenni, e
vanificare tutti gli sforzi compiuti negli anni per abbattere le barriere e
favorire il libero commercio.
In
questo delicato equilibrio è necessario prima di tutto trovare nuovi sbocchi
commerciali.
Molte
imprese sarde si stanno muovendo già in questa direzione guardando ai mercati dell'Europa
dell'est e soprattutto della Cina. In quest'ottica sono fondamentali gli
impegni assunti dalle organizzazioni di categoria ma anche dalla Regione in
tema di promozione e valorizzazione dei prodotti Isolani.
Inoltre
è fondamentale investire su innovazione e formazione, come hanno ricordato Antonio
Matzutzi e Stefano Mameli, presidente e vicepresidente di
Confartigianato Imprese Sardegna.
La palla
passa alla diplomazia. Si tratta di una questione prevalentemente politica, tipica
di quegli scenari da guerra commerciale che ancora una volta rischia di fare
"vittime" soprattutto tra piccoli produttori e consumatori,
cioè i più deboli.