Il cane Calik sorride al fotografo |
Sassari 14
giugno - Il cane è il miglior amico dell'uomo. A volte qualche
essere bipede se ne ricorda e si riscopre umano.
A
guardarlo adesso, quel cucciolone di 28 chili, sembra quasi che sorrida,
sollevato per lo scampato pericolo e desideroso di coccole.
Eppure
pochi giorni fa se l'è vista proprio brutta. Il 10 giugno infatti qualcuno,
difficilmente classificabile tra le specie viventi, ha pensato bene di legarlo
e chiuderlo in un sacco. Già di per se un gesto crudele che si arricchisce
di cattiveria pura considerato che il fagotto è stato poi gettato nello
stagno del Calik, poco fuori Alghero.
Per
fortuna gli esseri umani non sono tutti delle bestie. Un pescatore
infatti si è imbattuto nell'animale imprigionato e lo ha soccorso appena
in tempo.
Il
grosso maremmano, gravemente ferito e stremato è stato portato nei
locali dell'Ospedale Veterinario dell' Università di Sassari, in via
Vienna, presso il quale ha sede un servizio di pronto soccorso per cani
randagi. Qui il cucciolo, ribattezzato Calik, è stato affidato alle cure dei
medici della clinica che dopo un delicato intervento chirurgico sono riusciti a
stabilizzare una brutta frattura.
L'animale
inoltre era molto spaventato, manifestava l'atteggiamento tipico di chi ha
subito ripetuti maltrattamenti e non si fidava degli essere umani. Come dargli
torto visto quanto gli era da poco accaduto?
Il pronto
soccorso veterinario opera in virtù di una convenzione tra ASL (ora ATS) e
Università di Sassari. Come ha ricordato la direttrice dell' Ospedale di via
Vienna Maria Lucia Manunta, è attivo 24 ore su 24 e accoglie
circa 150 cani ogni anno. Dal 2010 a oggi ne ha trattato più di 900. Oltre a quello
dei medici è fondamentale anche l'apporto degli studenti di veterinaria,
che oltre a prestare cure agli sfortunati ospiti, sono molto attivi nel cercare
loro una casa che li accolga una volta fuori dall'ospedale.
Per
Calik la ricerca è stata tutt'altro che complicata, anzi non c'è stata proprio.
Già all'indomani della sua triste avventura, grazie al passaparola è giunta una
richiesta di adozione.
Per ora
il cucciolo oversize dovrà affrontare una ventina di giorni di
convalescenza sotto l'occhio vigile dei sanitari della clinica, al termine dei
quali una famiglia è già pronta ad accoglierlo.
Nessun commento:
Posta un commento